47. L’ideale di Dio (6)

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Gatheka Religioso
di Hazrat Inayat Khan

Perchè Dio è chiamato il creatore? Perché la creazione stessa è la prova evidente di una saggezza al lavoro. Nessuna creazione meccanica potrebbe determinare una perfezione come quella della natura. Tutte le macchine degli scienziati sono costruite sul modello del meccanismo della natura, e tutta l’ispirazione che l’artista riceve, la riceve dalla natura. La natura è così perfetta in se stessa che in realtà non ha bisogno di alcuna miglioria scientifica o artistica, solo per soddisfare le limitate fantasie umane, l’uomo sviluppa la scienza e l’arte. E tuttavia è ancora la creazione di Dio espressa in arte e scienza tramite l’uomo; poiché nell’uomo Dio non è assente ma ancor più capace in qualche modo di concludere la Sua creazione che necessita che Dio la completi come uomo. Nessuna prova migliore è necessaria a chi indaga sinceramente sul Dio Creatore. Se soltanto l’uomo concentrasse la sua mente sulla natura, di sicuro prima o poi riuscirebbe a comprendere la perfetta saggezza che si cela dietro ad essa. L’anima che arriva nel mondo altro non è che un raggio divino. Anche le impressioni che raccoglie durante il suo viaggio verso la terra vengono da Dio.

Perché nessun movimento è possibile senza il comando di Dio. E quindi in tutta la creazione, in tutti i suoi aspetti, alla fine della ricerca e dell’analisi, solo Dio dimostra di essere l’unico creatore.

La parola Sostentatore è collegata al Suo Nome. Gesù Cristo disse: “ Pensa ai gigli del campo. Non lavorano né filano; tuttavia neppure Salomone in tutta la sua gloria fu mai vestito come uno di loro”. E Rumi lo spiega ulteriormente nel Masnavi: “ Anche il ragno non è trascurato da Dio, ma è provvisto del suo cibo”. Se anche il più piccolo microbo e verme, per quanto insignificante, non ha mai dipeso per il suo sostentamento dall’uomo, che non è in grado neppure di provvedere a se stesso, come sarebbe andata avanti la creazione? Sembra che alla bocca delle creature che non si preoccupano del loro sostentamento, il cibo venga fornito. Lo sforzo dell’uomo per il suo approvvigionamento, sembra, è più grande di quello di tutte le creature viventi della creazione più bassa.

Ma cos’è che lo rende tale? Non è Dio, è l’uomo stesso, che è egoista e che è ingiusto verso suo fratello, assorto nei suoi interessi nella vita. Nonostante tutte le carestie il mondo ha ancora sufficienti approvvigionamenti; ma immagina la quantità di cibo che è finita in mare; per quanti anni la terra, in cui si prepara il cibo dell’uomo, è stata trascurata dagli uomini occupati a uccidersi l’un l’altro! Se il risultato di questo causa fame e gravi conflitti, è colpa di Dio ? E’ l’uomo ad avere tutta la colpa. Sa’di in modo molto sottile spiega la natura umana a proposito della Provvidenza, ed è un’espressione molto bella: “ Il Creatore è sempre occupato a provvedere al mio sostentamento, ma la mia preoccupazione per il mio sostentamento è la mia naturale malattia”. La vita è un tale miracolo, se soltanto ci immergessimo in essa, che non troviamo nessuna domanda senza una risposta. Non succede mai che abbiamo bisogno di qualcosa e non ci venga fornito. L’unica differenza è tra quello che riteniamo necessario e quello di cui abbiamo davvero necessità. Perché ciò che ci viene fornito è sempre di più di quello che ci serve. Quindi la Provvidenza è sempre un miracolo. A volte la guardiamo col sorriso, altre volte con le lacrime. Ma è una cosa vera e viva; e si dimostrerà ancor più vera se la guardiamo salire fino al culmine della nostra ragione.

Di Dio come Giudice hanno parlato molti profeti. E l’uomo logico e razionale ha cercato di attribuire giustizia alla legge. Ma la giustizia non è la legge, la giustizia è oltre la legge. Molto spesso, alla nostra prospettiva limitata le cose del mondo appaiono ingiuste, e spesso sembra che ci sia la legge dell’uomo; quel che l’uomo desidera se ha il potere di farlo lo fa. Ma dietro questa apparenza illusoria c’è certamente una precisa giustizia e una vera legge. Non appena il cuore diventa vivo questa legge si manifesta. Non ci si può che meravigliare della vita e della natura, nel vedere quanto grande sia la giustizia di Dio: da’ con la mano destra e prende con la sinistra, vi da’ tutto e vi prende tutto. E nessuna anima deve aspettare giorni, settimane o anni, o che arrivi la morte perché la legge giunga a manifestarsi. Ogni giorno è un Giorno del giudizio e ogni ora è l’ora della giustizia. Un criminale fuggirà dalla sbarre della prigione, ma non può andarsene da sotto il cielo. C’è un Giudice interno e un giudice esterno. Quando i suoi occhi sono chiusi è stato giudicato all’interno, quando sono aperti è stato giudicato all’esterno. Siamo sempre in un tribunale. Se non ne prendiamo coscienza, è perché siamo inebriati dalla vita e diventiamo come un ubriaco in un tribunale, che non vede il giudice o la giustizia.

Ma quello di cui possiamo meravigliarci di più nella vita è sapere che, nonostante la Sua grande giustizia, Dio è Colui che Perdona. Perdona ancor più di quanto giudica. Perché la giustizia viene dalla Sua Intelligenza, ma il perdono viene dal Suo Amore Divino. Quando il Suo Amore Divino si solleva come un’onda, esso lava via tutti i peccati di una vita intera in un istante. Perché la legge non ha la forza di resistere davanti all’amore, il fiume dell’amore la spazza via. Quando davanti a Cristo fu condotta la donna che era accusata da tutti del suo peccato, che cosa emerse dal cuore del Maestro? La legge? No, era l’amore sottoforma di misericordia e compassione. Anche il pensiero dell’amore di Dio colma il cuore di gioia e lo allevia del suo fardello. E se, come le religioni hanno sempre sostenuto, una volta che nella sua vita una persona ha chiesto perdono con tutto il cuore, nonostante i peccati di una vita intera sarà sicuramente perdonato.


Riflessioni quotidiane suio seguenti punti del Gatheka Religioso 47

Primo punto: “Nessuna prova migliore è necessaria a chi indaga sinceramente sul Dio Creatore. Se soltanto l’uomo concentrasse la sua mente sulla natura, di sicuro prima o poi riuscirebbe a comprendere la perfetta saggezza che si cela dietro ad essa”.

Contemplazione: Pensiero Sufi 3: C’è un Unico Libro Sacro, il sacro manoscritto della natura, la sola scrittura che può illuminare il lettore. Nella nostra vita contemporanea siamo spesso alienati e lontani dalla natura. Concediamoci un po’ di tempo ogni giorno per sintonizzarci alla natura.

Secondo punto: La parola Sostentatore è collegata al Suo Nome. Gesù Cristo disse: “ Pensa ai gigli del Campo. Non lavorano né filano; tuttavia neppure Salomone in tutta la sua gloria fu mai vestito come uno di loro” - Il Creatore è sempre occupato a provvedere al mio sostentamento, ma la mia preoccupazione per il mio sostentamento è la mia naturale malattia”. La vita è un tale miracolo, se soltanto ci immergessimo in essa, che non troviamo nessuna domanda senza una risposta. Non succede mai che abbiamo bisogno di qualcosa e non ci venga fornito. L’unica differenza è tra quello che riteniamo necessario e quello di cui abbiamo davvero necessità.

Contemplazione: Dalla Sacra Bibbia, Nuovo Testamento
“ Chiedi e riceverai, perché chiunque chieda riceve” (Mt 7:7-8)

“ Qualunque cosa chiedete nel mio nome, lo farò” ( Gv 14:13)

“Tu chiedi e non ricevi, perché chiedi erroneamente per soddisfare le tue passioni” (James 4:3)

“ Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, chiedete qualunque cosa volete, e sarà fatta per voi” (Gv 15:7)

Terzo punto: Non ci si può che meravigliare della vita e della natura, nel vedere quanto grande sia la giustizia di Dio: da con la mano destra e prende con la sinistra, , tutto quello che vi da e tutto quello che vi prende. E nessuna anima deve aspettare giorni, settimane o anni, o che arrivi la morte perché la legge si manifesti. Ogni giorno è un Giorno del giudizio e ogni ora è l’ora della giustizia.

Quando il Suo Amore Divino si solleva come un’onda esso lava via tutti i peccati di una vita intera in un istante. Perché la legge non ha la forza di resistere davanti all’amore, il fiume dell’amore la spazza via.


Contemplazione: Mi beo nella purificante Presenza di Dio.

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