40. Il Messaggio (2)

Prayers in ItalianItalian Translations from EnglishHazrat Inayat Khan Study Circle in Italian

Gatheka Religioso
di Hazrat Inayat Khan

Dato che tutti noi in questo mondo, secondo la nostra ridotta capacità, serviamo Dio, consapevolmente o inconsapevolmente, tutti assolviamo questo servizio, sebbene senza saperlo. C’è un detto di un grande filosofo persiano, Rumi: “Il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra sono servitori di Dio, e ogni volta che Dio desidera che lavorino per Lui, sono pronti ad obbedire al Suo comando”. Se gli elementi sono servitori obbedienti di Dio, e se gli elementi diventano strumenti di Dio, può l’uomo non essere uno strumento più grande e migliore? In realtà l’uomo deve essere il migliore strumento di Dio per il compimento dello scopo della Sua creazione.

E così, coloro che sono stati strumento per una comunità, Dio li ha usati come strumento per la comunità; coloro che sono stati strumento per una nazione, Dio li ha usati come strumento per la nazione e le anime che sono state strumento per l’intera umanità sono state usate da Dio per quello scopo. Qualunque capacità abbiano avuto nella vita, come re, come profeti, come riformatori, come predicatori, hanno servito Dio. Il lavoro più grande è quello che svolge il Profeta nel condurre l’umanità più vicina alla perfezione. Perché ogni anima è nata per questo scopo e perché ogni anima dovrebbe raggiungere, per così dire, i piedi di Dio.

E dato che il Profeta porta il messaggio di Dio, è il Messaggio di Dio; è il Messaggio che viene dalla stessa Fonte in qualunque momento giunga. Se è arrivato centomila anni fa, era il Suo Messaggio; se è arrivato duecentomila anni fa, era il Suo Messaggio; se è arrivato oggi è il Suo Messaggio. Come è stato ignorante l’uomo in ogni epoca e come dimostra la sua ignoranza anche oggi! Perché ogni volta che il messaggio è arrivato, l’uomo ha combattuto, ha messo in discussione, ha creato litigi. L’uomo è restato fedele ad un profeta e ne ha ignorato un altro;ne ha apprezzato uno e disprezzato un altro. La ragione è che conosce il messaggero ma non conosce il Messaggio; ha fatto del libro la sua religione, ma non conosce il Messaggio. Se questa non fosse la tendenza della maggioranza, come avrebbe potuto Gesù Cristo con il Suo Messaggio tanto spirituale essere crocefisso? C’erano state profezie su profezie, il maestro stesso fu l’evidenza del suo Messaggio, come dice il detto: “Quello che sei parla più forte di quello che dici”. Quanto densamente devono essere velati gli occhi degli uomini dalla religione, dalla fede, dalla fiducia che hanno mantenuto per lui da accettare un Messaggero e rifiutare il Messaggio, non sanno che c’è un solo messaggio, che non ce ne possono essere due!

Sì, le modalità in cui è stato dato sono diverse, a causa della mentalità dell’umanità in ogni epoca. Ogni profeta doveva parlare in modo adeguato all’epoca in cui viveva, secondo l’evoluzione di quell’epoca. Inoltre il costume di ogni paese differisce da quello di altri paesi, le consuetudini e la vita sono diverse. Se il Messaggero è nato in un paese e deve dare il suo Messaggio in un altro paese, sicuramente dovrà tener conto del modo in cui le persone considerano la vita in quel paese, e dare il suo Messaggio in base a questo. Ma il Messaggio viene da Dio. E’ questa la ragione per cui lo studio esteriore del Buddismo darà l’impressione che l’Induismo sia diverso dal Buddismo e lo studio esteriore del Cristianesimo e dell’Islam darà l’impressione che il Cristianesimo sia diverso dall’Islam. Ma se si vede il filo sotterraneo che unisce tutte le religioni, si può vedere che tutte le religioni sono una sola, come la Verità è unica, come Dio è unico.

L’umanità ha avuto abbastanza guerre, lotte, dispute e contrasti. Se ora chiedete alle persone di un qualsiasi paese, di qualunque razza, vi diranno: “Ne abbiamo avute abbastanza, abbastanza, ora non vogliamo più avere ancora una guerra”. La guerra recente, che è appena finita, ci ha mostrato la più grande tragedia che il mondo abbia mai visto. Sebbene l’insegnamento di Cristo sia la pace: “Beati i Portatori di pace”, e il desiderio profondo di ciascuno sia la pace, l’umanità non sa come creare pace; e per creare pace va in guerra.

Il messaggio Sufi sta lavorando in direzione del desiderio delle persone e delle nazioni di portare a quella pace che tutti desiderano, che è l’insegnamento di Cristo e che è la natura di Dio. Ci sono diverse attività ora che procedono sia verso la pace che verso la guerra. Ogni piccola attività che lavora in direzione dell’unità del genere umano è degna di incoraggiamento e di aiuto. Ma si deve sapere che si deve creare una pace religiosa, perché, direttamente o indirettamente, un pensiero religioso sta lavorando per determinare pace o guerra.

Non è desiderio del Movimento Sufi formare una comunità, nè volere che il mondo intero appartenga ad un’unica religione. Come è impossibile che tutte le persone nel mondo abbiano lo stesso viso. Ma quello che è possibile è questo, che conoscendo e comprendendo il segreto della vita, comprendendo la natura di Dio, studiando e comprendendo la natura della vita, gli uomini devono sicuramente diventare tolleranti gli uni con gli altri, che l’uomo può sicuramente elevarsi ed unirsi al di là delle differenze di razza, fede, nazione e religione.

Tramite una guida personale le persone nell’Ordine Sufi vengono istruite nei problemi della parte più profonda della vita e nei metodi di auto-realizzazione, in cui si trova la realizzazione di Dio. E in questo ordine, per lo studio e la guida pratica, tutti sono benvenuti. Qualunque sia la loro fede, o il loro nome, o la loro nazione, o la loro religione, l’Ordine non interferisce con essi. Non è desiderio di un Sufi allontanare qualcuno dalla sua religione, ma che viva la sua religione. Oltre e al di sopra di tutti gli altri obiettivi che l’Ordine Sufi ha, l’obiettivo principale è di riunire l’umanità (così divisa in razze, classi, credenze, religioni) nella saggezza, nella conoscenza della verità, e che si possa formare una Fratellanza e una Sorellanza umana nella Paternità di Dio.


Riflessioni quotidiane sui seguenti punti del Gatheka Religioso 40

Primo punto: Pir-o- Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “In realtà l’uomo deve essere il migliore strumento di Dio per il compimento dello scopo della Sua creazione”.
Contemplazione: immagina, senti, invoca l’enormità di questa affermazione che noi “dobbiamo essere il migliore strumento di Dio per il compimento dello scopo della Sua creazione”! Ripeti più volte il verso della Preghiera Saum: “Usaci per lo Scopo che la Tua saggezza sceglie”.

Secondo punto: Pir-o- Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “Non è il desiderio del Movimento Sufi formare una comunità, nè volere che il mondo intero appartenga ad un’unica religione. Come è impossibile che tutte le persone nel mondo abbiano lo stesso viso”.
Contemplazione: la meravigliosa e delicata profondità di pensiero di Murshid ci rende consapevoli che la bellezza e l’armonia hanno origine dalla diversità e non dalla somiglianza. Ricordatelo quando cercate di comprendere gli altri.

Terzo punto: Pir-o- Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “Tramite una guida personale le persone nell’Ordine Sufi vengono istruite nei problemi della parte più profonda della vita e nei metodi di auto-realizzazione, in cui si trova la realizzazione di Dio”.
E ancora: “…conoscendo e comprendendo il segreto della vita, comprendendo la natura di Dio, studiando e comprendendo la natura della vita, gli uomini devono sicuramente diventare tolleranti gli uni con gli altri, l’uomo può sicuramente elevarsi ed unirsi al di là delle differenze di razza, fede, nazione e religione”.
Contemplazione: Murshid in modo molto semplice e diretto delinea il Sentiero, lo Scopo e l’Ordine Sufi (la Scuola Interiore): 1) l’essere discepolo che porta alla realizzazione di Dio e del Sé; 2) questa realizzazione dona un’intelligenza profonda; 3) questa intelligenza profonda porta ad una comprensione che va oltre confini e limitazioni.