37. La Religione del Cuore (1)
Gatheka Religioso
di Hazrat Inayat Khan
Se si prendono in considerazione le varie religioni conosciute dall’umanità, si scoprirà che ognuna di loro, in un modo o nell’altro, ha portato al mondo il messaggio d’amore. Ma ora sorge una domanda: chi porta la religione nel mondo? La risposta è che la religione è sempre esistita nel cuore dell’uomo. La religione è un risultato del cuore, e in tutte le popolazioni, anche tra le più primitive, una forma di religiosità è sempre esistita, forse incomprensibile alle persone per molti versi più evolute. Poiché la religione è istintiva, e quando è istintiva, non soltanto nel mondo umano ma anche nella creazione inferiore , si vede un barlume di tendenza religiosa. La si trova, ad esempio, tra gli animali da compagnia come il cane, il gatto, o il cavallo, o in altre creature fedeli, e a volte si hanno con loro esperienze tali che ai nostri tempi non ci si può aspettare dal genere umano. E ancora, la capacità di rimanere assorti che si può osservare tra gli uccelli, tra i passerotti la mattina assorti nella bellezza della natura, per così dire, mentre cantano una canzone, un inno a Dio; tutto questo è religione, se siamo in grado di comprenderlo. L’uomo infatti ha creato una religione così limitata che non è più capace di apprezzare l’ampia religiosità della natura. Essendo limitato ha chiamato religione il suo credo religione, o il luogo particolare di culto, o il libro, o il tipo di rito religioso. Se solo si pensasse che religione è quando si va nei boschi, nelle foreste, e si sta soli nel bosco accanto agli alberi silenziosi restando in contemplazione durante l’estate, l’inverno, in ogni stagione! Questa contemplazione silenziosa cosa ci offre, che cosa ne deriva? Essa ci eleva e crea in noi il pensiero che ci sia una religione. La si può chiamare leggenda o superstizione o storiella, ma ci sono ancora altre esperienze. Abbiamo l’esperienza in India con i cobra: non mordono mai a meno che qualcuno li ferisca. L’affetto e l’attaccamento che le colombe mostrano per il loro compagno è una cosa da studiare e da comprendere. E ci sono molti esempi, molte esperienze di sollecitudine, di considerazione, e della natura affettiva che si possono osservare nella natura animale che ci fanno pensare che esista una religione istintiva.
In Oriente sono molto conosciute le storie sugli elefanti. Nel branco c’è sempre un elefante che li guida e che nella proboscide tiene un tronco d’albero, e cammina tastando la terra per vedere se c’è una buca o se è una buona strada su cui far passare gli elefanti. Se ci fosse una buca, avviserebbe gli elefanti che lo seguono in modo che non cadano nella trappola. Se prendiamo in considerazione gli uccelli vedremo che tra loro c’è un capo che sa e capisce quando sta per arrivare e quanto durerà la pioggia e il temporale, e che in base a questo li guida e tutti lo seguono. Come si spiega tutto questo prendersi cura di coloro che dipendono dalla propria guida, e questo abbandonarsi, seguire e aver fiducia di qualcuno che ci guida? E questo non accade soltanto agli esseri umani ma ancor di più tra gli animali. L’uomo, che si ritiene abbia sempre avuto una religione, e che pensa di avere una religione, in ogni epoca si è sempre opposto a coloro che lo hanno servito, che hanno desiderato renderlo cosciente dei suoi errori. I santi, i saggi e le grandi anime che incessantemente hanno cercato di fare qualcosa per l’uomo, hanno sempre dovuto soffrire e sono stati i soli che hanno trovato opposizione ovunque. E in tal modo l’uomo ha dimostrato una minor tendenza alla religiosità degli animali.
Ma ora cerchiamo di comprendere che cosa sia la religione del cuore. I Sufi dicono: Ishq Allah Ma’bud Allah, ed ha lo stesso significato del “Dio è amore”che si legge nella Bibbia. E se Dio è amore, dove Lo troveremo? Lo troveremo forse nel settimo cielo oppure nel cuore dell’uomo? Se Dio fosse tanto lontano da essere nel settimo cielo,per l’uomo sarebbe davvero una disgrazia dover stare tanto lontano dalla vera vita e dalla vera ragione del suo essere. La realizzazione che Dio è nel cuore dell’uomo è proprio quello che tutte le religioni hanno sempre insegnato in modi e in forme diverse. Moltissimi nel mondo conoscono soltanto la parola “amore”; comprendere cosa sia l’amore, parlarne o spiegarlo è impossibile. Perché chiunque cerchi di spiegare l’amore si sforza invano; sarebbe come cercare di esprimere Dio a parole. Né Dio né l’amore sono esprimibili a parole. Un poeta Persiano che era un imperatore disse: “ Sono stato destinato ad avere moltissimi servi ma dal momento in cui l’amore è nato nel mio cuore sono diventato il servo di tutti i miei servi. Non appena in qualcuno si crea amore, non si ha più bisogno di andare a cercare dove sia la Verità, in lui nasce la Verità. Perciò è la persona amorevole, il cuore amorevole che è in grado di conoscere e comprendere la Verità. E questo perché la Verità non è una parte esterna di noi stessi, ma è dentro di noi. Per esempio quando il cuore di una persona è fuso da una terribile sofferenza, è allora che in tutto ciò che dice, in tutto ciò che pensa, in tutto ciò che fa c’è la fragranza dell’amore. Quelle che nella Bibbia sono chiamate “lingue di fuoco” o “parole di fuoco” cosa sono? Esse nascono quando nasce l’amore, e donano nuova vita ai pensieri, alle parole e alle azioni. Quello che di solito l’uomo sa dell’amore è che si da per ricevere: “ se mi dai dodici centesimi, ti darò uno scellino”. Ma finché si vede la vita come un affare commerciale, come un prendere e dare, non si conosce l’amore, ed è davvero un peccato quando, dopo aver conosciuto qualcosa dell’amore, il cuore ritorna ad essere freddo e amareggiato. Qual è la ragione? La ragione è questa, che quando si scava la terra si deve scavare finché non si arriva all’acqua. Se si scava a metà, allora non si trova acqua ma fango.
Ma che cos’è l’amore? L’amore è un incessante sacrificio. E cosa significa sacrificio? Vuol dire dimenticarsi di se stessi. Come scrisse Rui nel suo poema, il Masnavi: “ L’Amato è tutto in tutto, l’innamorato lo vela soltanto. L’Amato è tutto ciò che vive, l’innamorato una cosa morta.”
Ma questa morte cos’è? La morte nella vita è vita. Qualcuno può forse dire: “Nella vita mi esercito ad essere buono” o “ ad essere religioso”, senza avere in sé l’elemento amore? Che utilità può avere la sua religione se, pur pregando forse tutto il giorno o sembrando pieno di bontà, non c’è amore nel suo cuore? A cosa gli servirà la sua religione?
C’è la storia molto di una ragazza che passò da una fattoria dove una persona stava offrendo le sue preghiere a Dio; ed è consuetudine in Oriente che non deve attraversare un luogo dove una persona sta pregando. Quando la ragazza ritornò, l’uomo devoto che era ancora là chiamò la ragazza e le disse: “ Che ragazza sconsiderata sei! Stavo offrendo le mie preghiere e tu sei passata da qui”. La semplice contadina chiese: “ Cosa stavi facendo? Chi stavi pregando?”.
“Pregavo Dio”.disse l’uomo. “ Oh!”, esclamò lei, mi dispiace. Ma non capisco come hai potuto vedermi se nello stesso tempo stavi pregando Dio? Io stavo andando a trovare il mio fidanzato e non ti ho visto”.
Riflessione quotidiana sui seguenti punti del Gatheka 37
Punto 1: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “La religione è un risultato del cuore, e in tutte le popolazioni, anche tra le più primitive, una forma di religiosità è sempre esistita, forse incomprensibile alle persone per molti versi più evolute.”
Contemplazione:“Gesù Cristo ha detto: In verità vi dico, se non cambiate e diventate come bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Quindi chiunque umilierà se stesso come questo bambino, è il più grande nel regno dei cieli” (Matteo 18: 3-4)
Punto 2: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “Se solo si pensasse che religione è quando si va nei boschi, nelle foreste, e si sta soli nel bosco accanto agli alberi silenziosi restando in contemplazione durante l’estate, l’inverno, in ogni stagione!”
Contemplazione: Pensiero Sufi n. 3: C’è un Solo Libro sacro, il sacro manoscritto della Natura, che veramente illumina tutti coloro che leggono.
E dalla Preghiera Salat: La Tua luce è in ogni forma, il Tuo Amore in tutti gli esseri
Punto 3: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “Che cos’è la religione del cuore? I Sufi dicono: Ishq Allah Ma’bud Allah, ed ha lo stesso significato del “Dio è amore”che si legge nella Bibbia.”
Contemplazione: Ricordo costante – “Ishq Allah, Mah’bud Allah” - “Dio è amore”
Punto 4: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “Che cos’è l’amore? L’amore è un incessante sacrificio. E cosa significa sacrificio? Vuol dire dimenticarsi di se stessi. Come scrisse Rui nel suo poema, il Masnavi: “L’Amato è tutto in tutto, l’innamorato lo vela soltanto.”
Contemplazione: Dalla preghiera Rasul: Spirito Guida, fonte d’ogni bellezza, e creatore dell’armonia: amore, amante e amato signore, tu sei il nostro ideale divino.
Punto 5: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan nella lettura dice: “C’è la storia molto di una ragazza che passò da una fattoria dove una persona stava offrendo le sue preghiere a Dio; ed è consuetudine in Oriente che non deve attraversare un luogo dove una persona sta pregando. Quando la ragazza ritornò, l’uomo devoto che era ancora là chiamò la ragazza e le disse: “Che ragazza sconsiderata sei! Stavo offrendo le mie preghiere e tu sei passata da qui”. La semplice contadina chiese: “Cosa stavi facendo? Chi stavi pregando?”.
“Pregavo Dio”.disse l’uomo. “Oh!”, esclamò lei, mi dispiace. Ma non capisco come hai potuto vedermi se nello stesso tempo stavi pregando Dio? Io stavo andando a trovare il mio fidanzato e non ti ho visto”.
Contemplazione: In che modo le distrazioni e le preoccupazioni ci distolgono dal pensare a Dio con piena devozione?