38. La Religione del Cuore (2)
Gatheka Religioso
di Hazrat Inayat Khan
Il potere dell’amore è visibile in ogni cosa e in qualunque modo agisca rivela una grande virtù. Non sempre si conosce quale potere l’amore abbia in sé, e che non c’è nulla al mondo che sia più potente dell’amore. Pensate alla gallina coi suoi pulcini. Quando sono ancora così piccoli da cercare la sua protezione, se arrivasse un cavallo, un elefante, lei lotterebbe per difenderli.
E come ha abusato l’uomo della parola amore e come usa la parola amore nei suoi falsi pretesti! Quello che accade è che l’uomo ha creato un falso mondo ed è così assorbito in questo falso mondo da non riuscire a vedere la realtà. E’ per questo che i santi, i saggi e coloro che hanno elevato il genere umano sono stati inviati di quando in quando, perché l’uomo vive in un sogno e non può svegliarsi. E cosa sogna? Sogna questo falso mondo che ha creato.
Cos’è la religione? La religione è ciò che spezza e rimuove le barriere della falsità e guida l’uomo verso la Verità. Da dove vengono le virtù che chiamiamo bontà, disponibilità, gentilezza, mitezza, umiltà? Non sono tutte fatte d’amore? Sono tutte forme diverse d’amore. E questo prova che vi è un solo fiume di virtù e che questo è l’amore, e tutte le varie virtù che l’uomo conosce, non son altro che diverse gocce che cadono in varie direzioni. I concetti di giusto e sbagliato, di bene e male, li possiamo trovare in tutte le diverse popolazioni in modi diversi, ma tutti ci uniamo nell’amore, a Est, a Sud, a Ovest o a Nord, perché nessuno in grado di riflettere sosterrà che la crudeltà è una virtù è la bontà un peccato. Quindi dal punto di vista dell’amore possiamo unirci tutti in un’unica concezione di bene e di male, di giusto e sbagliato. Tutto ciò che è guidato dal principio dell’amore ha la sua virtù e tutto ciò che si fa con freddezza è ciò che è sbagliato.
Se si riflette sulle situazioni che l’umanità ha attraversato in ogni epoca, che in nome della religione ci sono state guerre e battaglie, ci si chiede se è questo che abbiamo imparato dalla religione. Niente affatto, la religione è stata solo il pretesto, e con questo pretesto l’uomo, preso dal suo egoismo, ha voluto causare massacri.
E se c’è stata un’accusa contro qualche religione nel mondo, non è stata contro la religione, ma contro il fraintendimento di quella religione da parte dei seguaci di quella religione.
Pensiamo alla vita del grande maestro Gesù Cristo che era l’anima della religione. Dall’inizio alla fine vediamo che non c’era nient’altro che amore e perdono. La migliore espressione dell’amore è proprio l’amore che si esprime nel perdono. Le persone andavano da lui coi loro peccati, i loro errori, le loro imperfezioni davanti all’amore e tutto questo veniva perdonato. C’era sempre un fiume d’amore che purificava sempre.
Se le persone avessero seguito l’idea di perdono e di tolleranza, l’umanità non sarebbe arrivata alle condizioni in cui adesso si trova. L’ostilità, il pregiudizio, il rancore che esistono oggi tra le nazioni sono oltre ogni spiegazione. Quand’anche ci fossero una sola religione o un migliaio di religioni, si dubiterebbe che ci sia religione. Oggi l’uomo sembra professarla, ma quel che serve è viverla. Perché l’umanità non riesce più a incontrarsi? Per la mancanza di tolleranza, la mancanza di perdono, la mancanza d’amore. Le persone potrebbero creare migliaia di schemi diversi per creare condizioni migliori, ed ogni sforzo fatto in questa direzione è meritevole; ma allo stesso tempo, rimane una questione: quale sforzo sarebbe maggiormente meritevole?
E’ il risveglio dello Spirito divino che chiamiamo amore e che è stato sepolto nel cuore dell’uomo. Ci sono molte organizzazioni politiche, sociali, morali, ma quel che oggi serve di più è il risveglio della religione del cuore. Se conoscono la profondità della religione, che è amore, non ha importanza quale religione professano. E quindi, quale segreto c’è dietro tutti i diversi tipi di culto religioso e le diverse preghiere? Il segreto consiste nel preparare il cuore a una benedizione che soltanto l’amore può dare.
La scuola Sufi, in ogni epoca, è stata la scuola dei mistici. La sua religione è stata la religione del cuore, e infatti c’è un verso di Abul Allah che dice: “Il Corano, la Bibbia, o il grido di un martire, tutti il mio cuore li può tollerare, dal momento che la mia sola religione è l’amore”. Perché la religione dell’amore è la religione della tolleranza, la religione dell’amore è la religione del perdono.
La vita nel mondo è tale da essere difficile sia per il ricco che per il povero. Un mondo come questo, fatto di falsità, ha i suoi colpi, continui colpi che una persona di buon cuore deve sopportare. E c’è una sola salvezza da tutti questi colpi che potrebbero distruggere completamente il cuore: è imparare come tollerare, imparare come perdonare. Perché ognuno dice, pensa e agisce in base alla sua particolare evoluzione, e non può fare di meglio. Perché, quindi, non essere tolleranti? Perché non perdonare quindi? E se c’è intolleranza allora ci sarà necessariamente una continua reciprocità che consiste nel dare e ricevere intolleranza. Ciò significa uccidere l’elemento amore e dar vita all’elemento che è la morte stessa.
Se esiste una qualche ispirazione, una qualche rivelazione, essa è raggiunta da un cuore amorevole. Lo scopo della vita è utilizzare questo tempio che è il cuore umano che è stato creato per Dio. Se c’è il tempio ma non c’è Dio, il tempio non ha scopo. Se c’è un cuore ma il cuore non ha raggiunto quell’ ideale, il solo ideale che è degno d’amore, quel cuore non ha comunque raggiunto il suo scopo. Ma è sicuramente privo di qualsiasi valore che una persona dica: “Amo Dio ma non amo gli esseri umani”. Questa dichiarazione è senza valore. Sarebbe come dire: “Amico, ti voglio molto bene, ma non posso guardarti in faccia”. La creazione è la manifestazione di Dio. E’ nell’opera d’arte che riconosciamo l’Artista. Se ci rifiutiamo di riconoscere la validità dell’opera d’arte, non conosciamo l’Artista. L’uomo che non esprime il suo amore, che non dimentica se stesso amando, esprimendo questo amore nel rispetto, nella tolleranza e nel perdono, non conosce la religione.
Quindi il primo passo è questo, amare coloro che incontriamo sulla terra. Qualcuno chiese a un grande maestro se lo avrebbe iniziato al misticismo. Il grande maestro rispose: “Ragazzo, hai sempre amato?”. Il ragazzo rispose: “No”. Allora il maestro gli disse: “Vai e come prima cosa ama; poi torna da me, questo è il secondo passo”.
Senza dubbio l’amore dell’essere umano che non progredisce e che non ha sviluppato l’amore per Dio non è ancora perfetto. Perché l’amore è per il vero Amato, Che davvero lo merita, e Che soltanto Lui merita. Come i bambini imparano le regole della vita domestica giocando con le bambole, così l’anima che impara, impara l’amore umano e poi completa il suo studio nell’amare Dio.
L’amore per Dio è lo scopo dell’intera creazione; se lo scopo non fosse questo, la creazione non sarebbe avvenuta. Dato che l’intera creazione viene da Dio, allora è di Dio. E se è di Dio, allora è la manifestazione dell’amore, e la manifestazione di Dio ha lo scopo di realizzare la perfezione dell’amore.
Riflessione quotidiana sui seguenti punti in Gatheka Religioso 38
Punto 1: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan in questa lettura dice: Il potere dell’amore è visibile in ogni cosa e in qualunque modo agisca rivela una grande virtù. Non sempre si conosce quale potere l’amore abbia in sé, e che non c’è nulla al mondo che sia più potente dell’amore.
Contemplazione: Dalla Preghiera Salat: “La Tua luce è in tutte le forme, il Tuo amore in tutti gli esseri”.
Punto 2: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan in questa lettura dice: La migliore espressione dell’amore è nell’amore che si esprime nel perdono.
Contemplazione: Come Gesù Cristo ci ha insegnato nel Padre Nostro: “Perdonaci i nostri peccati come noi perdoniamo chi li commette contro di noi”. Anche durante il martirio di Gesù sulla Croce Egli prega per chi lo sta crocefiggendo: “Perdonali Padre, essi non sanno ciò che fanno”.
Punto 3: Pir-o-Murshid Hazrat Inayat Khan in questa lettura dice: Lo scopo della vita è utilizzare questo tempio che è il cuore umano che è stato creato per Dio. Se c’è il tempio ma non c’è Dio, il tempio non ha scopo. Se c’è un cuore ma il cuore non ha raggiunto quell’ ideale, il solo ideale che è degno d’amore, quel cuore non ha comunque raggiunto il suo scopo.
Contemplazione: durante la giornata porta la concentrazione nella zona del cuore ed inspira ed espira concentrandoti sulla frase del Salat: “Possa la Stella della Luce Divina che risplende nel Tuo cuore, riflettersi nel cuore dei Tuoi devoti”.